È
l'ultima Domenica di tutto l'Anno Sacro. Il gran libro della vita oggi si
chiude con un esito felice o spaventoso. La liturgia sembra, infatti,
riassumere tutto il cammino percorso, lanciando uno sguardo nel passato e nel
futuro. Sopra una stessa pagina passano ombre e luci, Inferno e Paradiso,
dannazione e salvezza (Lez., Ep., Vang.). La sala luminosa del convito è al
completo. L'unico intruso è portato nelle tenebre esteriori e nel pianto senza
fine. Forse, questa tremenda visione è l'ultima misericordia di Dio, che ci
chiama ancora a sè.
Letture: Isaia 32; 9; 32, 1-8
Lettera di San Paolo ai Romani 4, 13-25
Vangelo di Matteo 22, 2-14
2 «Il regno dei
cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. 3 Egli
mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero
venire. 4 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato
il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e
tutto è pronto; venite alle nozze. 5 Ma costoro non se ne curarono
e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6 altri
poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
7 Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli
assassini e diede alle fiamme la loro città. 8 Poi disse ai
suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano
degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli
che troverete, chiamateli alle nozze. 10 Usciti nelle strade,
quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì
di commensali. 11 Il re entrò per vedere i commensali e,
scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, 12 gli
disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli
ammutolì. 13 Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e
piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti. 14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».